XXII Convegno annuale
Migrazioni e diritto internazionale: verso il superamento dell’emergenza? 8-9 giugno 2017, Trento
A 12 anni dal Convegno di Roma, anch’esso dedicato al fenomeno delle migrazioni (“Le migrazioni. Una sfida per il diritto internazionale comunitario e interno”), la scelta del tema è parsa giustificata per la sua enorme attualità, e per la portata nuova e, al tempo stesso, drammatica delle questioni che esso implica oggi, sul piano giuridico internazionale ed europeo, nonché delle loro ricadute sul piano interno.
La pluralità dei livelli, normativi, politici, economici ed operativi, interessati dalle suddette questioni si riflette chiaramente nella varietà delle figure coinvolte (fra le quali, funzionari internazionali e molti Colleghi, italiani o stranieri, spesso non riconducibili agli ambiti disciplinari, propri della Società) e nella complessa articolazione degli interventi che hanno dato corpo al Convegno. Questi ultimi, malgrado la varietà dei motivi cui risultano ispirati, appaiono, peraltro, riconducibili, in misura significativa, alla prospettiva di fondo in cui si sono svolti i lavori; e cioè, all’idea secondo la quale i movimenti di popolazioni non possono più considerarsi come una circostanza contingente, ma, piuttosto, come una delle cifre essenziali del momento storico in corso e dei tempi a venire.
Il Convegno di Trento, pur iscrivendosi nella tendenza, di recente largamente invalsa, ad approfondire argomenti trasversali riguardo alle diverse “anime” scientifiche della Società, si è caratterizzato, altresì, per due profili piuttosto peculiari, che vanno qui ricordati. Si tratta anzitutto del respiro interdisciplinare, forse ancora più marcato che in precedenti occasioni, analogamente concernenti temi suscettibili di aperture ad impostazioni metodologiche, ovvero ad angoli visuali diversi, rispetto a quelli tipici del nostro lavoro di giuristi, studiosi del Diritto internazionale o del Diritto dell’Unione europea. Si tratta poi dell’amplissimo spazio riservato a relatori, scelti col metodo della call for papers, e degli ampi spazi di dibattito, che si sono creati nel quadro delle diverse sessioni, animate e coordinate da studiosi più giovani, e largamente partecipate, anche da studiosi più maturi. Indipendentemente dalle diverse opinioni che si abbiano, sia sul metodo della call (quale metodo primario, se non generalizzato, di selezione dei relatori), che su quello delle sessioni parallele, si può dunque ritenere che essi abbiano ben funzionato, contribuendo, in modo rilevante, all’ottima riuscita dei lavori, anche sul piano della vivacità del confronto fra i partecipanti.
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- Programma ITA – ENG
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